I carcinomi basocellulari e spinocellulari sono neoplasie maligne di derivazione epidermica, appartenenti al gruppo dei “tumori cutanei non melanomatosi”.
La diagnosi è effettuata dallo specialista con la tecnica dell’epiluminescenza, che consiste nell’osservazione ingrandita e illuminata della lesione, con successiva biopsia, se si sospetta una neoplasia, in grado di identificarne la natura e lo stadio di avanzamento.
Il tipo di trattamento da intraprendere per l’eradicazione di un carcinoma basocellulare o spinocellulare dipende strettamente da quanto il tumore si è già diffuso nell’organismo; fortunatamente gli epiteliomi hanno una progressione lenta e molto spesso è possibile rimuoverli quando ancora sono localizzati, e non hanno dato luogo a metastasi.
Per i tumori in fase molto precoce è possibile ricorrere a farmaci chemioterapici applicati localmente, o a prodotti topici che stimolano la reazione immunitaria contro il tumore, come l’Imiquimod. Altre possibilità di trattamento locale sono la crioterapia, che prevede l’impiego di azoto liquido per bruciare le cellule tumorali, e la terapia fotodinamica, che consiste nel far accumulare all’interno delle cellule cancerose speciali sostanze fotosensibilizzanti, per poi irradiarle e distruggerle.
Il trattamento di elezione degli epiteliomi è in ogni caso la rimozione chirurgica, che può anche limitarsi ad un piccolo intervento in anestesia locale o al curettage con elettroessiccazione, ossia il trattamento dell’area con un ago elettrico, per distruggere le cellule tumorali rimaste, dopo aver raschiato la lesione con un apposito strumento. Un’ulteriore alternativa è rappresentata dalla chirurgia laser, che ci permette di effettuare una vaporizzazione selettiva delle cellule del carcinoma spinocellulare o di alcuni carcinomi basocellulari molto superficiali.
Nei casi in cui si renda necessario un intervento chirurgico più esteso, per limitarne l’invasività si impiega la cosiddetta “chirurgia micrografica di Mohs”, cioè si aspostano uno ad uno strati sottilissimi di tessuto, che vengono osservati al microscopio per verificare la presenza di cellule tumorali, prima di andare ulteriormente in profondità.
Poiché questo tipo di tumori interessa, nella quasi totalità dei casi, il volto e la testa, è molto importante la tecnica con cui si effettua l’exeresi della lesione, che deve essere radicale dal punto di vista oncologico, ma anche improntata ad un buon risultato estetico e funzionale.
I tumori cutanei non melanomatosi
I tumori cutanei non melanomatosi rappresentano circa il 99% dei tumori della pelle, e sono le patologie oncologiche più diffuse in assoluto, al primo posto fra gli uomini e al secondo fra le donne, secondo i dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori.
Questi epiteliomi in genere hanno l’aspetto di piccoli noduli, che possono assumere caratteristiche diverse, e spesso sono asintomatici nelle fasi iniziali, arrivando a provocare prurito, dolore o sanguinamento solo quando sono in stadio più avanzato.
È molto importante fare attenzione alla comparsa o al cambiamento di aspetto di qualche lesione o macchia sulla cute, rivolgendosi allo specialista se c’è il minimo sospetto.
I carcinomi non melanomatosi compaiono principalmente nelle zone del corpo più esposte ai raggi ultravioletti UVA e UVB emessi dal sole o dalle lampade abbronzanti, come il volto, il cuoio capelluto, le orecchie, le spalle e il dorso. Le radiazioni attiniche sono il primo fattore di rischio, ma non il solo: il fumo, le radiazioni ionizzanti, l’esposizione all’arsenico e alcune cure per la psoriasi ne possono aumentare l’incidenza.
Carcinomi basocellulari e spinocellulari:
Il carcinoma basocellulare, che origina dalle cellule basali, situate in uno strato profondo dell’epidermide, è il più comune (8 casi su 10). Colpisce maggiormente le persone con pelle molto chiara, a seguito dell’esposizione protratta alle radiazioni ultraviolette, anche per motivi professionali. Mentre finora questo tumore interessava quasi del tutto soggetti anziani, oggi si osserva un aumento d’incidenza anche in età giovanile. In qualche caso il carcinoma basocellulare è associato ad alterazioni congenite o acquisite delle difese immunitarie, o a una predisposizione genetica per questa neoplasia.
Il carcinoma spinocellulare, che origina da cellule squamose dello strato più superficiale dell’epidermide, è più raro, ma più aggressivo del basocellulare, ha un’evoluzione più rapida e, seppure in rari casi, può metastatizzare tramite le vie linfatiche; colpisce anch’esso prevalentemente le zone più esposte alle radiazioni UVA e UVB, come il volto, il cuoio capelluto, le orecchie, le spalle e il dorso, e ha un’incidenza maggiore negli anziani.